VISITARE LA LIGURIA:
LA STORIA
La Liguria vide la presenza dell'uomo in tempi remotissimi. Nel
loanese sono state scoperte tracce della presenza dell'uomo
neandertaliano, mentre a
Ventimiglia nella
grotta dei Balzi Rossi sono stati trovati numerosi resti che richiamano quelli dell'uomo di
Cro-Magnon.
Notizie scritte sugli insediamenti dei Liguri - popolazione di origine mediterranea - fanno risalire la loro presenza al primo millennio a.C. su di un vasto territorio che comprendeva gran parte dell'ltalia nord occidentale. Queste popolazioni, suddivise in diverse tribù, non raggiungevano il numero di duecentomila unità.
Dopo la prima guerra punica, che vide gli antichi Liguri dividersi tra alleati di
Cartagine (i più) e alleati di
Roma, e soprattutto dopo la conquista romana della regione, venne creata, ai tempi di Augusto, la X regio, denominata Liguria, che si estendeva dalla costa fino alle rive del Po.
Le grandi strade romane (Aurelia e Julia Augusta sulla costa,
Postumia ed Aemilia Scauri verso l'interno) contribuirono a rafforzare l'unità territoriale e a incrementare gli scambi e il commercio. Sulla costa si svilupparono grandi centri, dei quali rimangono testimonianze negli scavi di Albenga, Ventimiglia e Luni.
Tra il IV e il X secolo la Liguria fu dominata dai
Bizantini, dai Longobardi di Rotari (641 ca) e dai Franchi (774 ca) e subì le invasioni saracene e normanne. Nel X secolo, diminuito il pericolo della pirateria, il territorio ligure fu diviso in tre marche:
Obertenga (est), Arduinica (ovest) e Aleramica (centro). Nei secoli XI e XII le marche furono frazionate in feudi, ma con il rafforzamento del potere vescovile la struttura feudale delle marche si indebolì.
Nelle maggiori città liguri, soprattutto sulla costa, si costituirono i primi Comuni: sui quali
Genova ebbe ben presto il predominio; mentre l'entroterra rimase per lunghissimo tempo suddiviso in feudi di proprietà delle famiglie patrizie.
Fra l'XI (fondamentale è la partecipazione delle navi genovesi alla prima crociata) e il XV secolo
Genova fu protagonista di una straordinaria ascesa politica e mercantile (soprattutto commerci di spezie con l'Oriente) e rimase la repubblica marinara più potente del Mediterraneo dal XII al XIV secolo, come viene ben testimoniato dalla vittoriosa resistenza contro l'imperatore
Federico Barbarossa e dalla presenza genovese nei gangli del potere del tardo impero bizantino. Con l'istituzione del dogato a vita (1339) e l'elezione di
Simone Boccanegra,
Genova riprese le lotte contro il marchese di
Finale e i conti di
Laigueglia, riconquistando i territori del finalese, di
Oneglia e
Porto Maurizio.
A fronte dei successi militari e commerciali,
Genova cadde preda delle fazioni interne. In questo stato di debolezza la signoria della repubblica venne offerta ai
Visconti di Milano. Cacciati questi ultimi dalle forze popolari guidate dal
Boccanegra, la repubblica rimase in mano ai
Genovesi fino al 1396, quando l'instabitità interna spinse il doge
Antoniotto Adorno a cedere il titolo di signore di
Genova al Re di Francia.
Cacciati anche i
Francesi nel 1409, la Liguria tornò sotto controllo milanese nel 1421 e vi rimase fino al 1435. L'alternanza di signorie francesi e milanesi sul territorio ligure continuò fino al primo XVI secolo. L'influenza francese cessò nel 1528, quando
Andrea Doria divenne l'autorevole alleato del potente Re di Spagna ed impose alla repubblica il regime aristocratico che garantì una certa stabilità al governo per circa 250 anni.
L'impoverimento delle linee commerciali con l'Oriente impose ai maggiorenti liguri di dedicarsi, da allora, alla speculazione finanziaria.
Le crisi internazionali del XVII secolo, terminate, per
Genova, con il bombardamento (1684) da parte della flotta del
Re Sole, rimisero la repubblica sotto l'influenza francese. Questa influenza portò la Liguria a vedere il suo territorio attraversato dagli eserciti piemontesi ed austriaci, quando questi due stati entravano in urto con Versailles. Il culmine giunse con l'occupazione austriaca di
Genova nel 1746. Le truppe asburgiche furono cacciate da un'insurrezione popolare nello stesso anno.
La prima campagna d'ltalia di Napoleone segna la fine della secolare repubblica che, per volontà del futuro imperatore, si trasforma in
Repubblica Ligure ad imitazione istituzionale della repubblica francese. Ottenuta l'unione di
Oneglia e
Loano (1801), la Liguria fu ammessa all'impero francese (1805) e suddivisa in tre dipartimenti da
Napoleone:
Montenotte, con capoluogo
Savona, Genova, e il dipartimento degli Appennini con capoluogo Chiavari.
Dopo una fugace indipendenza nel 1814, il
Congresso di Vienna (1815) decise che la Liguria venisse annessa al regno di
Sardegna. La rivolta genovese anti-sabauda nel 1821, soffocata nel sangue, fecondò i sentimenti nazionali della popolazione. Liguri furono alcune delle più prestigiose figure del
Risorgimento (Mazzini, Garibaldi, Mameli, Bixio).
Nei primi anni del secolo la crescita economica della regione fu notevole: dall'imperiese allo spezzino fiorirono molte industrie.
La tragica parentesi della seconda guerra mondiale vide la
Liguria affamata ed occupata per due anni dalle forze tedesche, contro le quali venne esercitata una lotta di liberazione tra le più efficienti in
Italia (va ricordato che
Genova - unica tra le città europee - si presentò già liberata alle truppe alleate avanzanti).
Generalità
La Liguria, la meno estesa, dopo la
Valle d'Aosta, fra le regioni dell'Italia settentrionale, si presenta come uno stretto arco di territorio montuoso affacciato sul
Mar Ligure. Si stende dalla foce del fiume
Roia a quella del fiume
Magra, comprendendo il versante meridionale delle
Alpi Liguri e dell'
Appennino Ligure, separati dal colle di
Cadibona, nonché le testate di quasi tutte le valli del corrispettivo versante padano.
Proprio la compresenza di montagna e mare, così come l'assenza di pianure, se non di scarsa estensione, costituiscono la caratteristica principale della regione e determinano gran parte dei suoi problemi.
Genova storicamente ha rappresentato uno dei poli più attivi del commercio mediterraneo, coinvolgendo nelle sue imprese marinare, come fornitore di materie prime per la costruzione delle navi, di derrate alimentari e di manodopera, l'entroterra.
Con lo sviluppo industriale del secondo dopoguerra
Genova è divenuta uno dei vertici del famoso triangolo
Genova-Milano-Torino, non solo come “porta” per le materie prime e i prodotti finiti, ma anche ospitando impianti industriali di base. Nel contempo la diffusione del turismo ha fatto delle coste di tutta la regione una delle mete più frequentate d'Italia.
A partire dall'inizio degli anni Ottanta del Novecento, la crisi dell'industria pesante, la concorrenza di altri porti mediterranei e la saturazione del turismo hanno ridimensionato il ruolo economico della
Liguria, che punta oggi sullo sviluppo di un'agricoltura di qualità, su un turismo più consapevole ed ecocompatibile, e sul tentativo di fare del capoluogo regionale un polo di servizi e un centro di cultura a livello europeo.Il nome
Liguria, di origine antichissima, deriva dai Liguri, che furono i primi abitatori non solo dell'odierna regione amministrativa, ma anche di un vastissimo territorio esteso tra il
Rodano e l'Arno.
Nella divisione dell'Italia fatta in età augustea, la IX
Regio Liguria ebbe un'estensione assai maggiore di quella attuale, in quanto comprendeva anche il versante settentrionale dell'
Appennino fino al Po. Anche in seguito il termine fu impiegato a lungo a indicare una regione più vasta dell'attuale, come è attestato dalla presenza di toponimi con l'apposizione “ligure” al di fuori degli odierni confini amministrativi.