Montemarcello con le sue caratteristiche strette vie e case ben conservate è diventato meta di giornalisti e scrittori.
Dal 1985 è al centro del
Parco Regionale Montemarcello Magra; in particolare è visItabile il vicino
Orto Botanico, che permette di scoprire, attraverso dei percorsi guidati, la flora e la fauna del Parco e di godere di un magnifico panorma sulla
Val di Magra e sulle Alpi Apuane.
Lungo la strada per
Montemarcello merita una sosta il convento dei
Carmelitani scalzi, fondato nel 1176 come
monastero del Corvo.
L'attuale complesso residenziale è costituito da un imponente edificio neogotico della fine dell'ottocento. Dell'antico monastero si conservano i muri perimetrali della chiesa, realizzati in cotto e il vano absidale trasformato poi in cappella. Al suo interno è conservato il famoso crocifisso ligneo romanico chiamato anche
Cristo Nero.
Di notevoli dimensioni, esso si rifà alla tipologia del
Volto Santo di Lucca, e si può elencare tra i più importanti del suo genere in Italia e in Europa.
Secondo la tradizione, che trae origine dalla c.d. "epistola di frate Ilario" (conservata alla
Biblioteca Laurenziana di Firenze) il sommo poeta Dante Alighieri avrebbe sostato nell'antico monastero, affidando al frate alcune cantiche della Divina Commedia.
Montemarcello fa parte dei borghi del centro abitato di
Ameglia, uno splendido comune
Ligure attorno al quale si sviluppano quattro frazioni: il borgo di
Cafaggio (adiacente ad Ameglia), il vicino e già citato
Montemarcello e gli altri due borghi che sorgono sulla foce del fiume
Magra,
Fiumaretta con la zona per il camping e
Bocca di Magra con i suoi alberghi e locali caratteristici dove gustare piatti a base di pesce e i prodotti tipici della
Lunigiana.
A confine tra Liguria e Toscana, il Parco di Montemarcello-Magra-Vara include un territorio ricco di valenze naturali, storiche e culturali, attraversando i confini di ben 16 comuni: Ameglia, Arcola, Beverino, Bolano, Borghetto Vara, Brugnato, Calice al Cornoviglio, Carro, Carrodano, Follo, Lerici, Rocchetta Vara, Santo Stefano Magra, Sarzana, Sesta Godano e Vezzano Ligure.
Il mare e la costa con borghi marinari di forte attrattiva e incantevoli spiagge lasciano il posto alla Val di Magra con le sue zone umide ricche di biodiversità e nell’entroterra alle verdi colline della Val di Vara. Oltre all’area fluviale di grande pregio naturalistico e storico-culturale il Parco comprende il Promontorio del Caprione ideale punto di partenza per molte escursioni.
Viene fondato nel 1176 per volontà del Vescovo di Luni, Pipino, che aveva dato in dono “32 giove di terra” ad un monaco, si pensa benedettino, per costruire un monastero dedicato alla Santa Croce e al Beatissimo Nicodemo. Sempre al periodo medievale vanno ascritte l’origine del maestoso Crocifisso ligneo tunicato (XI-XII sec.) che dà il nome di “Santa Croce” al luogo e la tradizione che narra il passaggio di Dante presso il Monastero (XIV sec.). Dopo alterne vicende e secoli di oblio, nell’800 viene acquistato dal magnate del marmo Carlo Andrea Fabbricotti. Nel 1935 le condizioni economiche della famiglia Fabbricotti versano in gravi difficoltà e il Monastero viene ceduto al Banco dei Monte dei Paschi di Siena. Una nuova e più fortunata sorte arriva con il 1952, quando il Cardinale Anastasio Ballestrero, allora Superiore provinciale dei Carmelitani della Liguria, acquista la proprietà per farne un centro di spiritualità e accoglienza. Da allora il Monastero Santa Croce, gestito dai Padri Carmelitani Scalzi, offre accoglienza e riposo a tutti coloro che sono alla ricerca di un’oasi di pace per il corpo e per lo spirito. Il Monastero si affaccia direttamente sul mare e si trova all’interno del Parco Naturale di Montemarcello-Magra.
www.monasterosantacroce.it
I
Carmelitani prendono il nome dal
Monte Carmelo, in Israele, dove ha origine il loro Ordine: qui, verso la fine del secolo XII, alcuni pellegrini ed ex-crociati europei si ritirarono presso la “fonte di Elia”, per condurre insieme una vita di preghiera e di unione con Dio.
La Chiesa è stata costruita nel 1474 e ristrutturata nel XVII secolo secondo lo stile barocco. La piccola cappella posta sulla sinistra costituisce la parte originaria della chiesa della quale la ristrutturazione del 1600 cambiò l'orientamento stesso. Nella cappella si trova una bellissima Madonna lignea del rosario incastonata nel muro, di fronte a un trittico del ‘400 recentemente ricomposto e restaurato, e al centro sull'altare, un Sant'Antonio con Bambino della bottega di Domenico Piola. Nella navata sinistra si trova una pala marmorea dedicata al Volto Santo, a destra un San Rocco con l’angelo che cura le sue piaghe e il cane. La Croce è inscritta in un ovale su cui volano gli angeli e si ripete sull'abito del Cristo. Il Volto Sacro richiama l’antico culto diffusosi a Luni dove è attestato, al Monastero del Corvo e a Sarzana. La chiesa è affiancata da un campanile di colore rosa come l'edificio stesso.
Tutti quelli legati al mare: vela, canoa, surf. Inoltre, passeggiate sul lungofiume e percorsi nel verde attraverso bellissimi sentieri che conducono a Tellaro o a
Lerici. Si dipartono da
Montemarcello, così come da Ameglia, bellissimi sentieri che conducono a Tellaro e
Lerici.
Siamo all’ interno del
Parco Regionale Montemarcello –
Magra, dove ogni percorso svela l’azzurro del mare incorniciato dalle chiome argentee degli ulivi. Sono i luoghi amati da D. H. Lawrence: “la costa che si estende in una curva che mi inebria e mi confonde con il paradiso vaporoso dei piccoli paesi sparsi, come una manciata di conchiglie buttate sulla spiaggia…” (1914).
A
Montemarcello è visitabile l’
Orto Botanico del Parco.
Dal borgo, inoltre, scendono gli 800 gradini che consentono di raggiungere a piedi la bella spiaggia di
Punta del Corvo. Seguendo invece la stradina a lato del Punto Informazioni del Parco, si raggiunge il punto più alto, 266 m, da cui si ammira la costa che scende quasi a picco.
Scavi archeologici hanno permesso di individuare intorno ad Ameglia una vasta necropoli preromana.
Questi reperti, insieme a quelli della villa romana rinvenuta a
Bocca di Magra e abitata dal I sec. a. C. al IV d. C., dovrebbero presto confluire in uno spazio museale sul territorio.