Millesimo, disteso lungo la riva destra del ramo della Bormida cui ha dato il nome, è un borgo sorto in epoca romana (II secolo d.C.) presso l’antico tracciato viario della Aemilia Scauri, che congiungeva Luni, percorrendo
l’Appennino Ligure, a Vada Sabatia (Savona).
Il primitivo vicus romano era probabilmente situato nella piccola piana intorno alla pieve di Santa Maria extra muros.
La prima denominazione ufficiale di
Millesimo compare in un diploma imperiale del 917 in cui gli abitanti del luogo sono definiti plebs melosine.
L’etimologia del nome, scartata la suggestiva ipotesi di una derivazione dal sostantivo greco melos (=canto), per denotare l’indole pacifica e l’attitudine al canto dei millesimesi, sembra dipendere dalla radice locale mrè ( da cui la pronuncia dialettale di Millesimo Mréjiu), che designa la natura aquitrinosa e ricca d’acqua del luogo.
Il castello, edificato da
Enrico II a difesa dell´abitato, con i castelli di
Cengio,
Cosseria e Roccavignale costituiva un quadrilatero a protezione della via tra
Piemonte e Liguria attraverso le Langhe.
La torre in pietra, il maschio e la parete est sono le parti più antiche, risalenti alla seconda metà del XIII secolo.
Nel 1989 fu acquistato dal
Comune che dieci anni dopo ne iniziò l´opera di restauro e recupero funzionale.
Villa Scarzella, circondata da un magnifico giardino ai piedi del castello, fu edificata nel 1855 da
Giuseppe Scarzella che quattro anni prima aveva acquistato i ruderi del castello e il relativo lotto di terreno per costruirvi una residenza estiva. La villa venne ampliata dal figlio ingegnere
Alberto Scarzella, sindaco di
Millesimo dal 1888 al 1913. Acquistata dal Comune nel 1989, è ora sede del
Museo Napoleonico e del Centro visitatori del Bric Tana e della Valle dei Tre Re. Il restauro nel 1989 del palazzo comunale ne ha confermato la contiguità con la cinta muraria del borgo, risalente al XII secolo. Nell´atrio spicca un arco di pietra arenaria perfettamente conservato.
Nel 1882 i Del Carretto lo cedettero al
Comune di Millesimo. Nella sala consiliare, oltre a pregevoli armature, si trova l´altare presso il quale, il 17 agosto 1809,
Papa Pio VII, prigioniero di
Napoleone, assistette alla
Messa.
Nella sala della
Giunta, al piano superiore, il 15 o 16 aprile 1796 il
Bonaparte ricevette le bandiere strappate ai
Piemontesi dopo la presa del castello di
Cosseria.